mercoledì 28 marzo 2007

Emarginazione emersa

L’hip hop partenopeo di Daniele Sanzone e i suoi. Ritmi sommersi per emergere dal ghetto.

Quello che oltre dieci anni fa era un progetto inteso come risposta ad una situazione di emarginazione e comunque socialmente difficile dell’hinterland napoletano di Secondigliano, quartiere Scampia.
Occorre fare un discorso a monte se si vuole capire il perché del nome del gruppo, insolita sigla ‘a67. Non è la sigla di una autostrada ma indica la legge 167, anzi ne parla chiamandola per nome, nel gergo di Napoli.

E tutta la musica degli a67 si tinge di gergale. Come l’hip hop dei ghetti ai margini delle grandi metropoli americane; i testi sono quelli comuni della gente di Scampia, delle problematiche quotidiane di quel quartiere di 50mila abitanti senza una struttura di Pronto Soccorso.
La Legge 167 del 1962 da cui prende nome la band, parlava di riqualificazione urbana di quel quartiere, che già progettualmente assurdo in quanto privo di aree di ritrovo e piazze a misura d’uomo è ora a tutti gli effetti un ghetto metropolitano: quello che è il quartiere adesso Daniele e il suo gruppo lo hanno trasformato nei suoni funky e freestyle delle loro canzoni.

Quello che è l’emarginazione di scampia degli’a67 emerge durante una puntata di ‘Demo’, programma promozionale di Radio Uno condotto da Marengo e Pergolati e il gruppo inizia a far parte del presente mediatico del post 2000; nel 2002 sono presenti alla maratona per la vita di Teleton e l’anno seguente entrano nella compilation voluta da Rai Trade e intitolata ‘The Best Of Demo” e sono presenti in vetta alla classifica ‘Demo’s top 10’ con "Voglio parlà" che diventerà colonna sonora del film ‘Ladri di barzellette’ del regista Bruno Coltella e di Leonardo Giuliano.
Entrano a pieno titolo nell’ ”Enciclopedia del pop-rock napoletano" pubblicata da Rai-Eri e partecipano al relativo concerto intitolato “I suoni dell’Enciclopedia”.Nel mese di settembre esce il primo mini cd degli 'A67, prodotto dall’etichetta Polosud, la cui produzione artistica è affidata a Ettore Sciarra e anche agli 'A67. Il mini cd con 5 tracce tra cui un arrangiamento di ‘Don Raffaè’ di F.De Andrè, viene dedicato alla memoria di Felice Pignataro Alle incisioni partecipano noti artisti tra i quali Daniele Sepe, Ernesto Vitolo e Gabriella Pascale. A novembre vincono il premio S.I.A.E. superando le candidature di ben 12mila artisti provinati e sono premiati dal Presidente SIAE del Premio onomino 2004.
Nel 2005 il brano “‘a67” diventa parte della colonna sonora del film ‘La guerra di Mario’ di Antonio Captano, dopo l’uscita del loro Cd “’A camorra song’io” per la Polosud seguono alcuni premi, radiofonici e musicali.
Il 2006 è l’anno del trionfo; la stampa musicale francese e inglese si occupa di loro e vengono invitati a Milano per la festa del trentennale di Radiopopolare e si esibiscono al Mei Festival a Sanremo. Gli ‘a67 producono un progetto di ampio respiro con Radiopopolare e con Amnesty International, cui partecipano artisti di rilievo come Mauro Pagani e Francesco Moneti dei Modena City Ramblers. Vincono il concorso organizzato da Amnesty International ‘Voci per la libertà’.

Dalla voce del front singer:

"Lontani da illusioni ed utopie, la nostra soddisfazione si appalesa nel momento in cui uno dei cosidetti ragazzi a rischio o meglio ancora uno di quei ragazzi che è nato e cresciuto nell'illegalità (la maggior parte dei nostri amici), si ferma per un attimo a riflettere su una nostra canzone e quindi su di un tema che noi riteniamo di fondamentale importanza per allargare sempre più la visuale di un modo di vedere e di sentire, che ha come condizione della propria esistenza il chiudersi all'interno del proprio spazio.Naturalmente non solo di quei ragazzi, bensì di chiunque abbia voglia di ascoltare la nostra voce e il nostro suono".

Daniele Sanzone
ricomincio da (a)67.

Ricomincio da tre recitava un famoso comico partenopeo, Massimo Troisi,che nella propria effervescente napoletanità avrebbe potuto captare appieno la gergalità 'da ghetto' della lingua 'contaminata' degli 'a67. Gergalità già difficile per chi, come me, da non indigeno, assorbe il ritmo reggaemuffin' rappeggiato e denso di hip hop della band di Scampia. Ma è un ritmo e una melodicità che ti rimangono dopo l'ascolto. Quello che la band ha vissuto e vive sulla propria pelle, nel vivere a Scampia, emerge dalle parole della band. Il disco è ormai assimilato dai fans che li conoscono e li seguono nei loro show, in cui dimostrano validità del canto solista e dell'apporto strumentale della band. Ma si può parlarne ancora:
sono venuto a conoscenza, per averli ascoltati e contattati via e-mail,gli 'a67 di Scampia.
Se i Pirati che combattevano le marinerie di Francia e Inghilterra avevano un teschio nel drappeggio, come scaramanzia della morte, così gli 'a67 per scaramanzia, (si può parlare di scaramanzia con un napoletano ?!), hanno intitolato il loro Cd: A Camorra song'io, Polosud, 2006.
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Michele F Venturini,
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