domenica 17 giugno 2007

elioslibri, il mio nuovo blog

elioslibri nasce da un'idea antica: creare un fenomeno giornalistico sull'editoria.
A parole sembra facile. Occorre tutto il vostro aiuto: andate su http://blog.libero.it/elioslibri/view.php
e lasciate un commento. Se siete utenti della community verrete messaggiati con un ringraziamento personalizzato da parte di elioslibri. siete invitati a dire la vostra opinione sui temi trattati. La linea editoriale è fondamentalmente quella che c'è già e una parte è ancora in preparazione. Altri progetti sono attualmente in fase di studio. Scrivete per suggerimenti a:
m_venturini@email.it
riceverete una risposta.

MFV

un saluto a elioslibri

http://blog.libero.it/elioslibri/view.php


andateci, poi ditemi.

ripresa di parole-remote

bentornati su parole-remote

il blog continuerà ad esistere come affissione murale: indirizzerà le visite di chi mi conosce ad oggi e di chi capita qui x caso, verso il nuovo blog musicale sul quale vi darò presto informazioni.

Innovativo nella forma e nei contenuti non deluderà chi già mi legge, e interesserà altri bloggers.
Sarà un blog sulla musica e sui musicisti, e avrà sezioni tematiche che saranno tenute aggiornate.

Invito fin d'ora a proporre contenuti. scrivere a michele: m_venturini@email.it

sabato 21 aprile 2007

Cd scontati dal 20% al 30%

Inizia qui la partecipazione con il sito http://www.bol.it/musica/hp;jsessionid=9B713A698E2CDA9AA9569B4AE0EAA107
dove potete trovare Cd scontatissimi.
Lo sconto per oltre 1000 titoli di musica italiana e straniera è del 20%, sul jazz 30%.

sabato 7 aprile 2007

Eccovi i Tramuntana, da Catania

Volete un Rock etnico? Eccovi i Tramontana.

Un grande saluto ai Tramontana. Vi ho trovato su myspace, come vi dicevo nel msg.
Lasciatemi un commento, se volete. Sarà sicuramente gradito e utile.

La band di Catania dei Tramontana è un gruppo che deve ancora crescere, ma già vanta presenze in Rete. Il mio mestiere di recensore e promotore mi ha portato sulle tracce del MEI Festival 2006.
Se andate su www.arcoiris.tv e cercate in: le categorie, li potete trovare nello spettacolo live a Faenza, Firenze, in quella occasione.

I brani su myspace sono cilccati, a oggi, circa 330 volte ognuno. Un piccolo pubblico,

Una contaminazione elettronica usata come intro la troviamo all’inizio di ‘Curri’, poi entra la chitarra , con un buon sound. Le parole sono in dialetto siciliano. Potrebbe sembrare un ostacolo; e in effetti è così per un non nativo, ma sappiamo quanto sia importante il pop in dialetto. Lo aveva fatto Fabrizio De Andrè tra i primi, con Creuza de Mà del 1984.

Lo hanno fatto gli ‘A67, già recensiti da me su questo blog, cercatelo nell’indice.
E lo fanno anche i Tramontana. Il loro è un sound rock quasi Metal, la batteria scandisce il ritmo, e dopo aperture degne di un gruppo Heavy, inizia il cantato, una cadenza di assonanze letterarie che si snoda per tutto il pezzo; tranna che in 810, breve pezzo strumentale.

venerdì 6 aprile 2007

Benvenuto a Luca Stefanoli

Sono felice di farvi conoscere un bravo chitarrista, che dalla propria elettrica trae suoni che ricordano Maurizio Solieri, chitarrista, ricorderete, di Vasco Rossi.
E una somilianza tra Vasco Rossi e Luca Stefanoli si può fare: uno il maestro, rocker consunto dai live e dalle produzioni musicale, l'altro, Luca appunto, novello cantautore.


Vi allego il mio intervento su Luca

E' la prima volta che appare su 'parole-remote' e penso sarà soddisfatto di questo mio post su di lui.




Luca Stefanoli:


Precise e melodicamente pop arrivano le note di intro al piano di ‘Perché perché’. Segue l’approccio vocale di Luca Stefanoli, il ritmo è melodico, che ricorda, come già ricordato da altri critici, alcune melodiche di Vasco Rossi. Vero, anche per i riff alla chitarra elettrica, distorta quanto basta, e la batteria nello stile rock italiano.


‘Lulù scusa’ ha il sound elettrico che questo buon strumentista trae dalla propria chitarra.
Il ritmo è orecchiabile e originale allo stesso tempo; non ci sono contaminazioni postmoderne, anzi, per certi versi questo suono rock ricorda certi cocker degli anni ottanta; a volte ricorda i suoni rock del Ligabue classico anni ’90.


C’è un brano che inizia in lingua inglese;’Luca (from C B)’;
la dizione è chiara, forse vocali troppo aperte tipiche dell’accento italiano, ma un cantato nel complesso molto capibile ed intuibile anche al primo ascolto.
Poi segue una strofa in italiano e Stefanoli non si smentisce nel sound, e nella ritmica della batteria che precisa sottolinea i suoi passaggi melodici, le sue strofe e le pause tra queste.


Anche il successivo ‘Hate and Love’ è in inglese; ritmiche più lunge e più rilassate, una ballata soft rock, che prosegue in inglese. Invece ‘Parzialmente scremato’ è un buon pezzo blues alla chitarra e batteria nelle misure ortodosse di questo genere chitarristico, un brano strumentale.

Una canzone di attualità di D'Ambrosio

Chi segue 'parole-remote' sa che affianco le tematiche musicali a tematiche sociali. E' il caso degli 'A67 di Scampia, presso Napoli. Il loro sound parla alla gente, e della gente, di un quartiere iperurbanizzato che si è riconosciuto in un gruppo musicale locale.

Salutiamo gli 'a67 ringraziandoli per lo scambio di e-mail avvenuto tra me e loro, e ringrazio pubblicamente il loro managment per questa possibilità offertami.


Ma anche Massimiliano D'Ambrosio, www.massimilianodambrosio.it si è occupato e si occupa di sociale. Il brano l'La nave' parla di immigrazione clandestina, di persone che pur non avendo un'identità hanno tuttavia una grande orgoglio di appartenenza, ahimè, ai perdenti.



La Nave

Con due soldi di speranza, ubriachi in fondo al cielo
purchè il sogno non rimanga, a confonderci davvero.
Tra la riva e questa nave, ci sta un grado di distanza,
e la vita già ti appare tutta nella sua ignoranza.
Bianco filo di fortuna,porto i semi nella mano,
e il sorriso della luna, sembra l’ala di un gabbiano.
Che non c’è peggior dolore di una bocca che condanna,
e ci sprechi delle ore, ma non sai in che lingua parla.
Questi rami tra le onde, queste macchie di dolore,
queste foglie appese ai sogni, questi fiori di carbone.
Questo caldo movimento,della sabbia tra le mani,
questo bere dalla luna, per svegliarsi più lontani.
E ora accendono le luci,si prepara la bandiera,
ed il centro d’accoglienza si traveste da galera,
l’impressione che a baciarci sia l’odore della forca,
ma nessuno che sa dirci, qual’è il crimine o la colpa.
E poi spezzeranno il pane, nelle loro cattedrali,
nelle torri sigillate, da becchini e generali,
e poi chiuderanno il cerchio, e getteranno quel che avanza,
che gli basta che sul mare, non galleggi la speranza.
Questa nave a passo lento, ha bisogno di splendore,
è per questo che non sento neanche il minimo dolore,
e l’esilio io l’accettonon mi muovo volentieri,
in un mondo benedetto dalle mani dei banchieri.
E la nave punta al largo,
senza neanche un capitano,
pensavate ad uno sbarco,
ed invece ce ne andiamo.